La nostra bandiera
Abbiamo adottato la seguente citazione di Tita Carloni (Pathopolis, pag. 143, scritta il 20.3.2006) come nostra BANDIERA!
La città oggi.
"La situazione si e fatta ancora più difficile perché le città non hanno più un dentro e un fuori. Esse sono in certo qual modo dappertutto. Tutto è città e tutto è non-città. Per cui ti troverai presto un impianto di betonaggio addosso ai quartieri di abitazione di Gordola, un «termovalorizzatore» dei rifiuti alle porte di Giubiasco, un macello cantonale a Claro con ultimo sguardo per i poveri animali prima del colpo mortale in direzione del mitico convento di clausura. Insomma una situazione territoriale difficile e confusa, percepita in modo bruciante dai cittadini e dalle autorità più sensibili, che giustamente tentano un'estrema difesa.
Rimedi? Difficile dare risposte immediate e convincenti.
Una prima però c'e ed e già stata data da altri in altre occasioni: resistere, resistere, resistere. Cioè non subire queste cose come una fatalità.
Ce n'è anche una seconda, a più lungo termine: approfittare del tempo della resistenza per comprendere meglio i nuovi meccanismi territoriali e abbozzare nuovi piani per comprensori più vasti delle antiche giurisdizioni comunali diventate quasi tutte obsolete.
C'e dunque molto da fare sul piano del pensiero e dell'azione, come si diceva una volta."