Il Campus universitario
Tutto quello che avreste voluto sapere sul Campus universitario di Lugano-Massagno.
La SUPSI, non da oggi, ha progettato di costruire sul piazzale della stazione FFS di Lugano, e non sulla trincea, gli edifici scolastici per i Dipartimenti sanità e scienze aziendali e sociali, nonché i servizi amministrativi e di direzione. L'edificio scolastico è posto sul piazzale della Stazione , lato nord, tra il Buffet della stazione e la ex-latteria luganese, la direzione dell'istituto nello stabile che oggi ospita l'ufficio del lavoro (che di conseguenza traslocherà).
La SUPSI non opera in proprio, affitta gli stabili che i privati (FFS e altri) gli mettono a disposizione.
Sulla trincea di Massagno il disegno della SUPSI é dei più vaghi, come ha spiegato il presidente Cotti, il quale vede sulla trincea solo una possibile, eventuale, futura espansione delle attività scolastiche. Cotti vi ipotizza la costruzione del Conservatorio di musica, un proposta per ora incerta, per nulla consolidata e in concorrenza con altre localizzazioni più accreditate. Oltre a questo c'é solo il suo sostegno a un parco pubblico, la richiesta di usare il cinema Lux come aula magna e le palestre per le attività degli studenti. Il Campus di Massagno è tutto qui; non abbastanza concreto per imbastirvi un piano di sviluppo urbanistico con dense edificazioni che richiedono la costruzione di una strada costosissima e di difficile realizzazione.
Il progetto Trincea è sostanzialmente un grande affare immobiliare. Sono previste massicce costruzioni (fino a 100'000 m3) e pingui profitti sui terreni. Per esempio le FFS SA si aspettano di guadagnare milioni dai loro terreni, che adesso valgono 10.- Fr. al m2 e domani 2000.- (duecento volte in più!). La stessa aspettativa l'hanno anche alcuni proprietari di Via al Ponte.
Invece gli abitanti di Pasquee si vedranno svalutate le loro proprietà e alla fine, se il piano andrà in porto, dovranno cambiar casa.
Le FFS si danno un gran daffare per smentire che non finanzieranno la SUPSI. I quotidiani gli danno rilievo (cosa che invece, salvo la Regione, non avevano fatto quando le FFS avevano affermato di non contribuire alla copertura della trincea). Noi avevamo interpretato la loro affermazione: "Le FFS sono disposte a cedere a titolo gratuito e a titolo compensatorio i sedimi non edificati posti sulla trincea, premesso che ciò non comporti altri oneri finanziari" come una rinuncia a sussidiare la SUPSI. Invece adesso sostengono che farebbero volontieri l'affare di costruire edifici da affittare alla SUPSI. A quelle condizioni chi non vorrebbe fare l'affare?!