Referendum!
Il 27 ottobre 2011 ono state consegnate alla Cancelleria comunale le firme raccolte a sostegno del referendum lanciato da Massagno Ambiente. Nonostante la forte campagna di dissuasione messa in atto, 567 Cittadine e Cittadini (ne bastavano 456) hanno espresso la loro opposizione, o quantomeno la loro perplessità, alla scelta delle Autorità.
Leggi il comunicato di Massagno Ambiente e il nostro commento.
Per la seconda volta in poco tempo, una parte consistente della popolazione ha manifestato la propria opposizione all'indirizzo di pianificazione prescelto dalle Autorità.
Prima, nell'aprile 2010, una petizione di 765 abitanti ha chiesto al CC di cancellare l'ipotesi di Viale della Stazione sulla trincea. Il loro appello è stato ignorato.
Ora 567 Cittadine e Cittadini con diritto di voto hanno chiesto il referendum sulla decisione del CC: essi sono in gran parte contrari alla scelta di pianificare sulla trincea insediamenti commerciali, terziari e scolastici che richiedono la costruzione di una nuova strada.
Se la domanda di referendum verrà messa in votazione (il che non è certo), avremo l'occasione di spiegare chiaramente la questione e allora apparirà in modo manifesto che la popolazione di Massagno in gran parte (forse in maggioranza) è contraria a inserire sulla trincea e nelle zone contigue insediamenti in conflitto con il carattere residenziale del quartiere.
Dieci anni di studi condotti in ambiti chiusi, più di mezzo mio di Fr. spesi, un indirizzo mai sottoposto alla popolazione, ma caparbiamente perseguito pur sapendolo controverso e duramente criticato, hanno portato a questa situazione senza via d'uscita.
La scelta del Municipio di Massagno di legare la realizzazione dell'edificio scolastico della SUPSI, previsto sui piazzali della Stazione di Lugano, al controverso assetto della Trincea, ha di fatto impedito all'istituto scolastico di dare avvio per tempo alla realizzazione della sua opera prioritaria.
Per perseguire le sue finalità la SUPSI ha dovuto chiedere alle Autorità di scindere le due pianificazioni e di allestire il PR della Stazione separatamente dal PR della trincea. La stessa cosa che gli oppositori avevano chiesto fin dall'inizio.
I ritardi nella realizzazione della SUPSI sono dunque tutti imputabili alla scelta furbesca, ma fallimentare, del Municipio di forzare l'assetto della trincea in cambio del permesso di costruire sui piazzali della Stazione.
Gli studi per l'area della Stazione FFS di Lugano erano stati conclusi nel 2003. La pianificazione dell'area (che tutti dicono prioritaria per la città e per il cantone) avrebbe potuto avviarsi allora, e oggi sarebbe conclusa. La SUPSI starebbe già costruendo e la stazione di Lugano si sarebbe presentata in veste adeguata per l'entrata in esercizio di AlpTransit. Se le Autorità non avessero imboccato la strada del MasterPlan-CittàAlta, che ha bloccato tutto e vanificato anni di studi costati milioni.
Il successo della domanda di referendum, combinato con i ricorsi e con la decisione della SUPSI, di fatto impediscono l'avvio della pianificazione contestata e ne segnano la fine. Ora non ha alcun senso la campagna in atto per riversare sugli oppositori la colpa del fallimento; le origini del fallimento risalgono infatti a ben prima la loro scesa in campo.
Importante invece è sgomberare il campo dai pregiudizi e, in modo concreto e rispettoso, avviare il dialogo sul futuro di questo importante comparto di Massagno e della Città. Sul tema ci sono desideri e valutazioni contrastanti, ma sarà proprio il confronto a permettere una scelta ponderata e consapevole, in consonanza con l'interesse generale.